Natale di Nostro Signore Gesù – Un bambino è nato per noi
E’ Natale e facciamo festa. È bello fare festa, e la facciamo perché Gesù nasce. Egli viene a rivelarci il volto di Dio, lo stile di Dio per costruire il Suo regno.
Egli non viene a risolvere magicamente i nostri problemi, ma viene ad abitare con noi per darci la forza di credere alla nostra vita. Gesù viene ancora a trovarci, in modo speciale a Natale, per tutti gli uomini che vogliono dargli tempo e spazio.
È un festeggiato che porta un dono: la Sua vita per noi!
È abbraccio e tenerezza, conferma dell’amore smisurato di Dio per noi. È speranza e fiducia nell’umanità, che sa essere capace di costruire vita anziché morte, ponti anziché muri, bellezza anziché sporcizia.
È stimolo e spinta a muoversi nella direzione tracciata da Cristo. Per accogliere davvero Gesù, è necessario riconoscere il bisogno della sua salvezza, non credersi a posto e già arrivati, non lasciarsi distrarre da fantasie e paure.
Sarebbe bello se in questo giorno ogni cristiano riuscisse a ritagliarsi del tempo per ascoltare la voce di Dio nella sua vita, per recuperare un rinnovato entusiasmo nelle cose buone della propria vita!
Davanti ai segni del presepe, dell’albero, delle luci, ripensiamo alla nostra fede: Cristo è la risposta ai bisogni profondi del mondo, è il sempre verde pieno di vita, è il faro che guida i naviganti della terra e illumina chi è negli angoli più bui e nascosti dell’umanità.
La liturgia del Natale
La liturgia del Natale comprende quattro momenti: la vigilia, la notte, l’aurora e il giorno.
Il vangelo della Vigilia di Natale ci fa pensare alla grandezza dell’amore di Maria e Giuseppe per quel figlio che sta per nascere. Quel bambino in arrivo è la cosa più preziosa che c’è al mondo, per loro e per l’umanità. La storia lo sta aspettando, vale la pena di puntare tutto su di Lui.
È mezzanotte. La Chiesa festeggia accendendo tutte le luci. È nato! È qui con noi! Il suono di un vagito squarcia la notte, la mamma lo prende per la prima volta tra le braccia, lo avvolge in fasce e lo adagia nel tepore della paglia di una mangiatoia: Non è un posto ricco e privilegiato, ma è pieno di amore. Gli angeli , messaggeri di Dio, fanno sentire un canto di gioia: evviva Dio, che ha preso corpo per portare pace e salvezza agli uomini.
Nella liturgia dell’aurora incontriamo i pastori. Sono i primi che lo vengono a salutare e a omaggiare. I pastori non erano ben visti dalla gente. Non avevano tempo di frequentare le sinagoghe, erano poveri e poco puliti, ma avevano fede. Dio è sceso sulla terra anche per loro. Ed essi, seguendo le indicazioni degli angeli, raggiungono il luogo dove c’è Gesù.
La messa del giorno di Natale è quella della riflessione. Quel bimbo è il dono più grande che Dio poteva fare all’umanità: se stesso, la Sua Parola , la Sua Luce. Trasmetterà a tutti la verità, cioè farà conoscere Dio così com’è: amore eterno e incondizionato.
La venuta di Gesù, il Natale, è la risposta di Dio ai bisogni più veri.
Buon Natale
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